martedì 17 aprile 2012

ASSEMBLEA Ippocampo presso l'hotel Acquamarina



E se non viene nessuno? No, dai, va a finire che vengono coi pullman e non c’è posto. Ma quanta mortadella ci vuole? Ne basteranno tre chili? Tu, Paolo, domani vai a fare la spesa: mi raccomando, le olive devono essere cento. Sì, adesso mi metto lì a contarle! Ma le previsioni che dicono? Tempesta perfetta! Alè, il nostro Happy Hour sarà un fiasco. E poi, questa relazione così noiosa. Ma chi ci starà ad ascoltare?


Ecco, queste erano le chiacchiere (e le preoccupazioni) dei soci di Ippocampo nei giorni precedenti l’assemblea un po’ particolare che si è tenuta sabato 14 aprile 2012 all’hotel Acquamarina.
Un incontro che non voleva essere noioso, fatto solo di bilanci e liste di cose fatte e da fare. Siccome Ippocampo è fatta da gente un po’ stramba, che spesso ama complicarsi la vita e odia la monotonia, l’assemblea annuale è stata quindi trasformata in un “Happy Hour”.
Qui serve tradurre, però. A dirla in italiano sarebbe un “aperitivo con stuzzichini vari”. A dirla in dialetto, potrebbe essere una “vèggia”: una veglia con qualcosa da sgranocchiare e… tante, tante chiacchiere piacevoli.
In definitiva, ci pare che tutto sia andato al meglio: un’ottantina gli intervenuti, il numero giusto per essere accolti comodamente negli spazi messi a disposizione dalla famiglia Bronzetti, dell’hotel Acquamarina (tutti tesserati, naturalmente!).


La parte mangereccia non ha affatto sfigurato: oltre agli stuzzichini di spianata, pizza, piada e salatini (in parte offerti dall’Ipercoop Malatesta) e ai beveraggi vari (in parte offerti dal Supermercato Conad La Fonte), gli ospiti (e i soci fondatori!) si sono gustati il super risotto e i sardoncini marinati offerti dall’albergo e preparati da Ruggero, Edgardo e dalla loro fantastica brigata di cucina. In chiusura, dolci come da copione: crostate dai vari gusti e colori preparate dalle socie e dai soci pasticcieri.


E la parte “burocratica”? Ah sì, eravamo lì per questo. Il tesoriere dell’associazione, il ragionier Paolo Morolli, ha illustrato il bilancio del 2010 e del 2011, diligentemente diviso in entrate e uscite. Non ha mancato di sottolineare che, in effetti, l’associazione ha rimasto in cassa solo qualche decina di euro. Vabbè, non siamo mica “a scopo di lucro”, giusto?
Per quanto riguarda le attività su cui l’Ippocampo si è impegnata nei suoi due anni di vita e i progetti per il futuro, introdotti dal presidente Pierluigi Sammarini, ci si è poi affidati alle voci dei soci meno timidi, mentre sullo schermo gigante scorrevano immagini e video raccolti e presentati da soci “tecnologici”.
Che dire di più? Peccato che l’assemblea sia solo una volta all’anno…
Maria Cristina Muccioli per Ippocampoviserba