SPIRITI DI OLIMPIA di Paritani
A Gorizia presso i Musei Provinciali dal 15 luglio al 29 agosto
A Gorizia presso i Musei Provinciali dal 15 luglio al 29 agosto
Marzia per L’Ippocampo
Segnalo a tutti i lettori del Blog dell’Ippocampo questa notizia, per due motivi: il primo, è che i fotografi Paritani sono due miei amici carissimi e due grandiosi professionisti dell’immagine; il secondo, è che Spiriti di Olimpia, che consiglio di andare a visitare, non solo a Gorizia, ma anche sul sito ufficiale www.fotoparitani.it/olimpia.htm è un servizio fotografico straordinario realizzato all’interno della Corderia di Viserba.
“Nell’ambito dell’edizione 2010 del Premio Sergio Amidei, dal 15 luglio al 29 agosto, si svolgerà a Gorizia, presso i Musei Provinciali, la mostra fotografica “Spiriti di Olimpia” dei fotografi Paritani. Il duo Paritani – Roberto Pari e Sergio Tani - non ha conosciuto il critico Ugo Casiraghi, ma la mostra si pone curiosamente al punto di incontro fra la sezione Film and Reality: Naziskino – Ugo Casiraghi (che ospita il celebre documentario in due parti Olympia di Leni Riefenstahl) e l'altra grande passione di Casiraghi: lo sport.
Ed ecco il collegamento con i Paritani che per anni hanno giocato e fotografato con ironia protagonisti di varie specialità sportive, dove gli atleti si muovono in un paesaggio postindustriale, immersi in scenari nei quali dominano grandi ruote d'acciaio – un tempo cuori pulsanti di una corderia – scheletri metallici di frantoi per inerti, ruderi di fabbriche dai cui muri sbrecciati emergono, come nervi e ossa di un corpo ormai in decomposizione, barre d'acciaio usate per il cemento armato, che possono pure fare le veci di liane per pareti da scalare.
Nel gesto stilizzato degli atleti gli autori non mirano tanto a rappresentare l'agonismo, la lotta, ma rivelano piuttosto la ricerca della natura arcaica e profonda dello sport, quella natura che accomuna le movenze della pratica agonistica all'armonia della danza. Dai loro scatti trapela un “occhio fotografico” educato e colto, ricco di citazioni e omaggi agli amati fotografi Horst, Mapplethorpe e Luxardo, ma con un originale e fanciullesco piacere per il gioco e per la sorpresa.