domenica 18 luglio 2010

Marzia Mecozzi per L’Ippocampo

Mezzo secolo di ‘bagni’.
Storia di una vacanza lunga una vita.


Questa settimana, il salotto del martedì dell’Ippocampo ha ospitato gli amici di Torino: Mattea (76 anni) e Enrico (80) Chiavarino. Bionda platino e sbarazzina lei, più pacato lui, ma entrambi piacevolmente complici nel gioco della memoria che gli abbiamo proposto.
Bagnanti a Viserbella prima e a Viserba poi, dal 1956, considerano questo luogo molto più che una seconda casa: piena di amici e, un tempo, anche ricca di momenti indimenticabili. Il desiderio di ricordare è contagioso, soprattutto in coloro che hanno vissuto con gioia l’epoca più vistosa e felice della Regina delle Acque, al tempo in cui la musica, il ballo e l’intrattenimento regnavano sovrani e accompagnavano, al ritmo accattivante dello swing, le ore liete e licenziose della vacanza al mare.
“La prima volta che arrivammo al mare, fu in treno: Torino-Rimini. – ricorda Mattea - Dalla stazione di Rimini, il taxi che ci portò fino a Viserbella, all’Albergo Ostenda, era una carrozzella trainata dai cavalli. Era l’estate del ’56. Per tre anni siamo tornati nello stesso albergo, dove restavamo 15/20 giorni. Quando ci siamo comprati l’auto, - prosegue Enrico - una Fiat 600, abbiamo iniziato a fare il viaggio di notte: partivamo da Torino la sera tardi e arrivavamo a destinazione verso il mezzogiorno del giorno seguente.”
Mattea ricorda ed elenca uno a uno i luoghi dei suoi soggiorni da turista.
“Dopo l’Ostenda, per diversi anni siamo scesi all’Hotel Miami e quando i gestori hanno acquistato la Pensione Ala, a Viserba, li abbiamo seguiti. Dopo l’Ala è stata la volta del Byron, dai signori Pinzi e poi, per Vent’anni siamo stati ospiti dalla Rolanda. Negli ultimi anni siamo stati dai signori Fiorini, all’Hotel Riviera, molto curato ed elegante. Poi, quando siamo andati in pensione, abbiamo smesso di essere turisti e siamo diventati, per metà, viserbesi: infatti abbiamo preso in affitto una casetta dove trascorriamo l’intera estate. Non appena arriva il caldo… eccoci qua nella nostra casa al mare!”
Cinquataquattro estati. E molti cambiamenti.
“Soprattutto nello spirito del luogo. – riconosce Mattea con un pizzico di amarezza – Questa Viserba non è più quella che ci ha fatto innamorare di lei… quella che vantava feste, balli, locali, musica, personaggi vip, un luogo come oggi si sente dire di Milano Marittima, di Riccione… Viserba era proprio così. Qui, giorno e notte, c’era una gran vita.”
Il loro affetto per questa cittadina è immutato, e lo hanno tramandato alla figlia e alla nipotina, che li raggiungono ogni anno ad agosto, ma quanta nostalgia di quei giorni…
“Qualche anno fa, proprio qui, in Piazza Pascoli, - racconta Enrico - è stata organizzata una festa a tema: il tema era “una serata alla Villa dei Pini”, quel bellissimo locale che andava così di moda… e l’allestimento è stato curato nel dettaglio, con tanto di camerieri, tavolini, orchestra… Ci è sembrato di rivivere la magia di quelle estati, quando Gorni Kramer dirigeva la sua orchestra, Vittorio Corcelli cantava… e c’era Mina.”
E non c’era soltanto la notte… anche le proposte di spiaggia avevano un certo appeal: per esempio Mattea e Enrico ricordano la tradizionale gara delle sculture di sabbia, che la loro figlia, un anno vinse con una rappresentazione dedicata a Collodi; un evento ormai archiviato da tempo, ma che ha dato il là, in questi ultimi anni ai presepi di sabbia che a Rimini e a Torre Pedrera richiamano ad ogni Natale migliaia di visitatori da tutta Italia. Forse sarebbe il caso di pensare ad un revival?

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