venerdì 14 maggio 2010

il brodetto della Marisa

La Ricetta del Brodetto alla Viserbese
In Esclusiva per l’Ippocampo
Dalla viva voce di Marisa Rinaldi, figlia di pescatori e di intenditori di pesce.

Provo a cimentarmi (per la prima volta) con la trascrizione di una ricetta gastronomica e quindi nessuno me ne voglia se non sarà ben riportata, o con tutti i dettami del linguaggio di cucina.
Chiedo a Cristella, che ieri sera ha disertato la riunione, di avere pazienza e di venire semmai in mio aiuto.

Allora:

C’è da dire innanzitutto che il pesce, da tradizione viserbese, vuole essere cucinato dagli uomini.
O meglio, il pesce non ha mai palesato direttamente questa preferenza, ma intanto gli uomini sono più bravi e lo fanno meglio ‘men du it better’ così le donne glielo lasciano fare.

Perché il brodetto sia ad hoc, il pesce deve essere di più qualità, eccone alcune:
seppia, canocchia, ragno pagano, bocca inchev (che faccia abbia non lo so, ma dicono non sia un esemplare esteticamente bello) mazzola, codina di rospo e cagnetto.

Come si prepara:
nella casseruola o tegame dai bordi alti si mette a scaldare in un po’ di olio (senza abundare, ma neanche deficere) uno spicchio di aglio e un pizzico di prezzemolo.

Il pesce si pone nel tegame iniziando dal pesce più grosso, la seppia, che dunque sta sotto.
Via via si mette tutto il pesce e, da ultime, le canocchie.

Si fa sciogliere un po’ di conserva di pomodoro in un bicchiere di acqua e vino, cui si aggiungono sale quanto basta e pepe abbondante e si versa fino a coprire tutto il pesce. Poi si mette il coperchio. Quando il brodetto inizia a bollire, il tegame si può scoprire per far evaporare l’acqua.

Una raccomandazione: il pesce, durante la cottura non si deve mai toccare.

A termine cottura, si strofina uno spicchio d’aglio sul fondo di una casseruola o padella posta a scaldare sul fuoco. In questa, si posiziona il pane e si copre prima con il sugo del brodetto e poi con il brodetto stesso.

Buon Appetito.
Marzia Mecozzi per Ass.IPPOCAMPOVISERBA

1 commento:

  1. Cristella ha solo una cosa da aggiungere: un posto riservato a tavola. Grazie Marzia, grazie, Marisa!

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