venerdì 7 maggio 2010

La vecchia chiesa di Viserba Monte
articolo di Maria Cristina Muccioli

Molti cittadini, a Viserba Monte, hanno ancora un legame affettivo con la vecchia chiesina di Viserba Monte. Non solo per le cerimonie religiose che hanno scandito la vita delle famiglie, come battesimi e matrimoni, ma anche perché molti dei genitori e dei nonni dei parrocchiani di oggi parteciparono personalmente, dopo il terremoto del 1916 che la danneggiò gravemente, alla sua ricostruzione e nel 1923 erano presenti all’inaugurazione dell’edificio restaurato.
La chiesina e le poche case a schiera che sorgono lì accanto, sull’antica via Popilia, rappresentano il primo nucleo del centro abitato di Viserba, quando la zona a mare era occupata da sabbia e palude. Della chiesina si hanno notizie già nel Medioevo. Nel libro “Viserba… e Viserba”, edito nel 1993 da Luisè, lo storico Oreste Delucca ha raccolto diverse notizie sulla “immagine della Beata Vergine Maria della Cella Viserba”, trovate in una pergamena del 1357. Le premesse per la realizzazione di una vera e propria chiesa risalgono al 1427 (“…l’immagine della Regina de’ Cieli dipinta in un muro della via Regia, vicino allo stradello per lo quale si andava al mare e alli beni delle monache di San Marino, chiamata volgarmente Santa Maria della Viserba, che già haveva prencipato a far dono al popolo riminese de’ suoi favori…”). L’immagine mariana ha continuato anche nel Cinquecento ad essere destinataria della devozione dei riminesi, come testimoniato dal testamento del condottiero cavalier Pietro di Matteo Belmonti che, nel 1507, istituisce un legato di 100 lire in favore “ecclesie Sancte Marie a Viserba, pro satisfactione voti”.

Ecco una foto del 1900 tratta dal bellissimo sito www.balnea.net (che consiglio di visitare): la facciata della chiesa si scorge in fondo alla fila di case della “Borgata di Viserba di Rimini”.
Quest’altra foto, invece, è stata scattata dalla sottoscritta nel 2009. Stessa prospettiva: sebbene leggermente modificate, le case sono le stesse. E, al posto dei carri trainati dai cavalli, un paio di automobili… curiosamente fissate dallo scatto quasi nelle medesime posizioni rispetto alla strada.
La destinazione odierna di questo antico edificio è descritta in questo mio articolo del 4 febbraio 2009, pubblicato sul blog www.cristella.it

La Casa del Teatro e della Danza è il frutto della ristrutturazione della vecchia chiesa di Viserba Monte, venduta dalla Diocesi di Rimini all’Amministrazione Comunale più di dieci anni fa. Già da allora ho seguito, come giornalista, la vicenda della chiesina: con l’arrivo dei numerosissimi nuovi abitanti portati nella zona dalle faraoniche politiche di edificazione era diventata insufficiente. Qualcuno voleva aprirci un ristorante o qualcosa del genere. Dopo l’acquisizione da parte del Comune si è molto discusso anche sulla sua destinazione. Il buon risultato raggiunto oggi è sicuramente merito del progetto di Leonina Grossi, coordinatrice dei Centri Giovani, che ha saputo intercettare i finanziamenti regionali destinati allo sviluppo delle politiche verso le giovani generazioni.
La gestione e la programmazione delle attività, dedicate principalmente alle prove e laboratori teatrali e di danza in un’ottica di educazione e formazione per tutti (non solo i professionisti… quindi, c’è spazio anche per imbranate come Cristella!) è stata affidata con un bando pubblico a due associazioni molto attive sul territorio: Riminiteatri, che riunisce gli operatori teatrali della provincia di Rimini, e 
Movimento Centrale, che riunisce i danzatori.

Ecco l’interno della chiesa com’è oggi, trasformata in Casa del Teatro e della Danza

articolo di Maria Cristina Muccioli per Associazione IPPOCAMPO

1 commento:

  1. Dopotutto è andata bene,la vostra chiesina è rimasta un bene della comunità, molto meglio di un ristorante....!Anche noi a S. Mauro avevamo una piccola chiesa poi caduta in disuso: ora è una galleria espositiva di discreto successo.
    A proposito, la prima scossa del terremoto del 1916, è stata il 17 maggio e la seconda il 16 agosto e fece molti danni anche da noi,dove cadde la torre civica.
    Saluti. G.

    RispondiElimina